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Crediti all'infinito
La spiegazione inizia semplice, semplice: fino all'inizio degli anni 80 del secolo scorso ogni banca doveva doveva mantenere delle sicurezze per ogni credito concesso – per un credito di 100.000 dollari, per esempio, bisogna avere depositi di almeno 12.000 dollari. Questo limitava la concessione dei crediti e l'indebitamento. Ma poi è iniziata l'era della deregolamentazione globale: soprattutto tre elementi hanno fatto delle banche quelle macchine di concessioni credito all'infinito senza le quali il potere odierno dei mercati finanziari non sarebbe pensabile:
1. Assicurazioni. Adesso quel credito di 100.000 dollari può essere assicurato. In questa maniera è considerato sicuro. Così, con lo stesso deposito la banca può concedere un altro credito. Anche questo viene assicurato. La concessione dei credito può essere ripetuta quasi all'infinito. Banche europee hanno operato con la "leva 52" il che significa che con 12.000 dollari ne hanno prestato 624.000. Già questo ha allargato il volume del credito a dismisura.
2. Cartolarizzazione. Il secondo elemento apre ancora altre possibilità. Prima, le banche avevano una liquidità ridotto finché il credito non veniva restituito il che limitava la concessione di nuovi. Adesso vende i crediti già concessi potendone concedere altri con il ricavato della vendita. E anche questi possono essere venduti immediatamente. Se la banche continua con la "leva 52" con la stessa sicurezza di 12.000 dollari il credito iniziale di 100.000 dollari è arrivato a più di 32 milioni (52 x 100.000$ = 624.000 $ x 52). La banca, comunque non vende i singoli crediti. Invece vengono cartolarizzati da una società apposita della banca che risiede in un paradiso fiscale come Delaware, USA, o le Isole Cayman. Questa società con un capitale proprio minimo unisce i crediti in un pacchetto e lo trasforma in titoli. Questi vengono assicurato a loro volata e certificati da una agenzia di rating. Lo spettatore già intuisce che qui è nato un circolo vizioso di una compravendita infinita.